
Mappare Plinio

Napoli, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III, ms. V A 3.
Incipit del libro 2 della NH.
Lo strumento GIS Mappare Plinio / Mapping Pliny, creato nel 2015 nell’ambito del progetto OltrePlinio / BeyondPliny, permette di esplorare il testo pliniano per mezzo delle odierne risorse informatiche. La ricerca che ha condotto alla creazione di questo strumento è nata da un nuovo spoglio completo delle notizie di opere d’arte a Roma nei libri 34, 35 e 36 della Naturalis Historia e combina diverse informazioni: opera; artista; dato topografico; posizionamento all’interno del testo; tipologia dell’opera; cronologia.
Una versione dello strumento sarà prossimamente consultabile sul sito web. Per una prima presentazione si veda la registrazione video dell’intervento del 29 ottobre 2015 alla conferenza “Περὶ γραφικῆς – Pittori, tecniche, trattati, contesti tra testimonianze e ricezione” (minuti 5:02:59 – 5:38:40). Alcuni risultati scaturiti dall’interpretazione dei dati raccolti nel database Mappare Plinio / Mapping Pliny sono stati pubblicati nell’articolo “Mappare Plinio. Opere d’arte nella Roma di età imperiale” nel volume Περὶ γραφικῆς. Pittori, tecniche, trattati, contesti tra testimonianze e ricezione.
Approfondimenti: Roma, le opere d’arte & le fonti letterarie

Ricostruzione del Templum Pacis
Protogenes’ Ialysus: reconstructing the biography of a lost masterpiece
Eva Falaschi
Conoscere un’opera d’arte solo attraverso i testi letterari è, oggettivamente, un limite. Tuttavia, attraverso l’esempio dello Ialiso di Protogene e la ricostruzione della sua fortuna, questo contributo intende volgere questo limite nell’opportunità di ridiscutere il tradizionale approccio storico-artistico alle fonti. Questo risultato sarà ottenuto attraverso la contestualizzazione delle fonti nella loro cornice culturale.
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Libri 34, 35 e 36 della Naturalis Historia:
notizie relative a opere con datazione certa esposte a Roma, ripartite in base al periodo
MAPPARE PLINIO
Opere d’arte nella Roma di età imperiale
Alessandro Poggio
Il «prototipo di tutte le enciclopedie antiche e medievali»: così U. Eco definisce la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio nel suo saggio Vertigine della lista, in cui analizza il fenomeno dell’enumerazione in campo letterario e figurativo. In particolare, lo studioso annovera l’opera pliniana tra le liste di mirabilia (Eco 2009, 153). Plinio il Vecchio, come ben noto, era un alto funzionario dell’Impero Romano, vissuto nel I secolo d.C. e in rapporti con Vespasiano, al cui figlio Tito dedicò la sua opera enciclopedica (Plin. Ep. 3.5.9; NH praef. 1). L’attrazione verso i mirabilia e una straordinaria curiosità rientrano appieno nel profilo tramandato dal nipote: Plinio il Vecchio, scorgendo da Miseno la straordinaria e devastante attività del Vesuvio del 79 d.C., ritiene che si tratti di un fenomeno da osservare più da vicino; a causa dell’eruzione perderà poi la vita nel portare soccorso alla popolazione colpita (Plin. Ep. 6.16).
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